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La crescita di Save the Duck, piano e valutazione di fattibilità

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La crescita di Save the Duck, piano e valutazione di fattibilità

mercoledì, 30 novembre 2022

L’AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) ha informato, nella propria newsletter[1] del 29 novembre 2022, che l’arrivo di nuovi azionisti nell’azionariato di Save the Duck ha segnato l’avvio di una nuova strategia per il brand di piumini 100% “animal free”.

In particolare Save the Duck prevede per i prossimi mesi un’accelerazione sui punti vendita diretti. In Italia saranno aperti punti vendita a Milano, Firenze e Roma mentre in Sicilia è ipotizzata l’apertura di negozi in franchising.

Quanto all’estero, l’intenzione è quella di aprire 30 punti vendita nei prossimi tre anni, anche in franchising, e portare l’online al 12% dei ricavi. Per l’espansione all’estero, l’azienda si sta concentrando sugli Stati Uniti dove ha in programma una decina di aperture intorno a New York e dieci sono i punti vendita programmati in Europa: Stoccolma, Monaco, Amsterdam e diverse città francesi.

L’obiettivo è quello di raddoppiare nel triennio il fatturato. Save the Duck nel 2021 ha fatturato 47 milioni di euro, nel 2022 stima di raggiungere i 62 milioni e toccare gli 80 milioni nel 2023. Sempre nel 2023 è prevista una collezione di costumi e una di sportswear cittadino.

A questo riguardo è evidente che il business plan è lo strumento fondamentale per pianificare la strategia aziendale e per fornire all’imprenditore, al Management e ai potenziali finanziatori e investitori gli elementi necessari a comprendere se l’idea imprenditoriale e i progetti futuri sono realizzabili e con quali mezzi.

In tale ambito la scelta di accelerare lo sviluppo dei punti di vendita diretti e di rafforzare la presenza in alcuni mercati internazionali, come nel caso di Save the Duck, è sicuramente difficile e complessa e deve essere accompagnata da un adeguato processo di valutazione degli aspetti finanziari, della struttura organizzativa e del posizionamento sul mercato. Il business plan è, dunque, lo strumento indispensabile per la valutazione di fattibilità tecnica ed economico - finanziaria del progetto di sviluppo di Save the Duck.

 


[1] Newsletter AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt)

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