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Conversione in legge Decreto Rilancio. Ecco le misure per Start up e PMI innovative

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Conversione in legge Decreto Rilancio. Ecco le misure per Start up e PMI innovative

mercoledì, 22 luglio 2020

La legge 17 luglio 2020, n. 77 che ha convertito in legge il decreto legge del 19 maggio 2020, n. 34 prevede diverse misure dirette alle start up innovative e alle pmi innovative.

Per rafforzare gli interventi dedicati alle start up innovative, il decreto infatti incrementa le risorse già destinate a tali imprese; prevede risorse aggiuntive per l’anno 2020 pari a 200 milioni di euro da destinare al fondo di sostegno al venture capital; estende ad ulteriori 12 mesi il termine di permanenza delle start up innovative nella sezione speciale del registro imprese, prorogando, di conseguenza, di un anno anche i  termini  fissati,  a  pena  di  decadenza,  dall'accesso a incentivi pubblici e per la revoca dei medesimi e stabilendo che siffatta proroga della  permanenza  nella sezione speciale del registro delle imprese non rileva ai fini della fruizione delle agevolazioni fiscali e  contributive  fissate  dalla legislazione vigente; incentiva gli investimenti in start up innovative portando la detrazione dall’Irpef al 50 % della somma investita in start up innovative o pmi innovative.
La legge di conversione inoltre istituisce presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un Fondo dedicato all’industria dei videogames denominato  «First  Playable  Fund»,  con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro per l'anno 2020; con tale fondo si intende sostenere la concezione  e  la pre-produzione  dei  videogiochi,  fasi necessarie  alla realizzazione di prototipi,  tramite  l'erogazione  di  contributi  a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo da  10.000  euro  a  200.000  euro  per singolo prototipo.


Una nuova disposizione introdotta in sede di conversione del decreto Rilancio, l’art. 38 bis, viene dedicata poi alle imprese appartenenti al settore tessile, della moda e degli accessori, con particolare riferimento alle start up che investono nel design e nella creazione,  nonchè  che promuovono giovani talenti i quali, in tali settori, valorizzano  prodotti  made  in  Italy  di  alto contenuto  artistico  e  creativo; vengono infatti stanziate somme nella forma di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima  del  50 per cento delle spese ammissibili, nel limite di 5  milioni  di  euro per l'anno 2020. In merito, si demanda ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico,  da  adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge  di conversione in esame, la definizione delle modalità di presentazione delle domande di erogazione dei contributi, dei  criteri per la selezione delle stesse, delle spese ammissibili, delle modalità di  erogazione  dei  contributi,  di  verifica, controllo e rendicontazione delle  spese  nonchè delle  cause  di decadenza e di revoca dei contributi concessi.


Infine, viene istituito un fondo per il trasferimento tecnologico con l’obiettivo di accelerare i processi di innovazione, rafforzando i legami e le sinergie con il sistema della tecnologia  e della ricerca applicata. Per tale fondo, sono stanziati  500  milioni  di euro per l'anno 2020, che saranno impiegati per promuovere iniziative  e  investimenti  utili   alla valorizzazione e all'utilizzo dei risultati della ricerca  presso  le imprese  operanti   sul   territorio   nazionale,   con   particolare riferimento alle start-up  innovative e alle PMI  innovative.
Tali iniziative dovranno incentivare la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella realizzazione  di progetti  di  innovazione  e  spin-off   e   prevedere   lo svolgimento, da parte del soggetto attuatore di  attività  di   progettazione,   coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l'offerta di  soluzioni  tecnologicamente   avanzate,   processi   o   prodotti innovativi, attività di rafforzamento delle strutture  e  diffusione dei risultati della  ricerca,  di  consulenza  tecnico-scientifica  e formazione,  nonchè  attività  di  supporto  alla  crescita   delle
start-up e PMI ad alto potenziale innovativo.
Per l'attuazione di tali interventi, il Ministero  dello  sviluppo  economico  si  avvarrà   dell'ENEA-Agenzia nazionale  per  le  nuove  tecnologie,  l'energia   e   lo   sviluppo sostenibile, nell'ambito delle funzioni ad essa  già  attribuite  in materia di trasferimento  tecnologico,  previa  stipula  di  apposita convenzione.

Per tali scopi, l’ENEA viene autorizzata a costituire la fondazione di diritto privato, denominata «Fondazione Enea Tech», sottoposta alla  vigilanza del Ministero dello sviluppo economico.
Il patrimonio  della  Fondazione  potrà essere incrementato da  apporti di soggetti pubblici e privati.
La  Fondazione  promuoverà   investimenti finalizzati all'integrazione e alla convergenza delle  iniziative  di sostegno  in  materia  di  ricerca   e   sviluppo   e   trasferimento tecnologico,  favorendo  la  partecipazione  anche  finanziaria  alle stesse da parte di  imprese,  fondi  istituzionali  o  privati  e  di organismi e  enti  pubblici,  inclusi  quelli  territoriali,  nonche' attraverso l'utilizzo di risorse dell'Unione europea.


Di seguito, più in dettaglio le principali nuove misure previste dalla legge di conversione del decreto rilancio in favore delle start up e pmi innovative.

Più risorse per le start up innovative


Al fine di rafforzare gli interventi in favore delle start up innovative, l’art. 38 del decreto rilancio, come modificato dalla legge di conversione, stanzia ulteriori risorse pari a 100 milioni di euro per  l'anno  2020,  da destinare  al  rifinanziamento  delle agevolazioni concesse nella forma del finanziamento agevolato.
Per  sostenere  le   start   up   innovative,   anche attraverso nuove azioni volte a facilitare  l'incontro  tra  le stesse imprese e gli ecosistemi per l'innovazione,  per  l'anno  2020, inoltre 10 milioni di euro vengono concessi  alle  start  up innovative quali agevolazioni nella forma di contributi a fondo  perduto finalizzati  ad acquistare  servizi  forniti  da   parte   di incubatori, acceleratori, innovation hub,  business  angels  e  altri soggetti pubblici o privati  operanti  per  lo  sviluppo  di  imprese innovative.

Le predette  agevolazioni  sono  concesse  ai  sensi  del regolamento (UE) n. 1407/2013  della  Commissione,  del  18  dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato
sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de  minimis»,  secondo modalità e termini che verranno meglio definiti dal Ministero   dello sviluppo economico.


Con l’intento di promuovere il   settore   dell'impresa innovativa nell'affrontare l'emergenza derivante dal  COV1D-19  e  la fase di rilancio, secondo il comma 2 bis, aggiunto all’art. 38 del decreto rilancio in sede di conversione in legge, fino al 5 per cento delle risorse stanziate dovrà essere diretto a sostenere iniziative:

  1. di  comunicazione  sul  sistema  italiano  delle  start-up,  con specifica attenzione alle iniziative avviate al fine di  fronteggiare l'emergenza derivante dal COVID-19  e  a  quelle  finanziate  con  le suddette risorse messe a disposizione;
  2. di promozione e valorizzazione  delle  attività  delle  imprese innovative, delle start-up e del sistema innovativo, anche  al fine di promuovere il raccordo  tra  imprese  innovative  e  imprese
    tradizionali;
  3. di informazioni relative  alle  iniziative  condotte  in  questo settore.


Aumento risorse fondo venture capital


Come già accennato, anche il Fondo di sostegno al venture capital viene rifinanziato con più 200 milioni di euro per  l'anno  2020. Si tratta di risorse finalizzate a sostenere investimenti nel capitale, anche  tramite  la sottoscrizione di strumenti   finanziari   partecipativi,   nonché mediante l'erogazione di finanziamenti agevolati,  la  sottoscrizione di obbligazioni convertibili, o altri strumenti finanziari di  debito che prevedano la possibilità del rimborso dell'apporto effettuato, a beneficio esclusivo delle start-up innovative e delle  PMI  innovative.  Sarà un decreto del Ministro dello Sviluppo economico che verrà adottato entro  60 giorni dalla data di entrata in vigore  della legge di conversione,  a fissare le modalità di attuazione  di tali  agevolazioni.  La  misura  massima  dei  finanziamenti agevolati che ciascuna start-up innovativa e piccola e media impresa innovativa può ottenere è  pari  a  quattro volte l'importo complessivo delle risorse raccolte dalla stessa,  con il limite massimo di 1 milione di euro per singolo investimento.
 
Ai  fini  del  rilascio  delle  garanzie  del  Fondo in  favore  delle   start-up   innovative e delle PMI innovative, una quota pari a 200 milioni di  euro viene riservata a valere sulle  risorse  già  assegnate  al  Fondo a cui accedono le predette imprese.


Incentivi agli investimenti in start up innovative e pmi innovative


Il comma 7 dell’art. 38 della legge di conversione, introduce un nuovo articolo, il 29 bis, al decreto-legge  18  ottobre  2012,  n.  179,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, secondo cui, l’investitore in start up innovativa, in alternativa a quanto  previsto dall'articolo  29,  può detrarre dall'IRPEF un  importo  pari  al  50  per  cento  della  somma investita nel  capitale  sociale  di  una  o  piu' start-up innovative direttamente ovvero per il tramite  di  organismi di   investimento   collettivo   del    risparmio    che    investano prevalentemente in start-up innovative.
Siffatta detrazione si applica  ai soli investimenti in  start-up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle  imprese al momento dell'investimento. La detrazione è concessa ai sensi  del Regolamento (UE)  n.  1407/2013  della  Commissione  europea  del  18 dicembre 2013 sugli aiuti de minimis.
L'investimento massimo detraibile non può comunque eccedere, in  ciascun periodo d'imposta, l'importo di euro 100.000 e deve essere  mantenuto per  almeno  tre  anni;   l’investimento è incedibile, infatti l'eventuale cessione dello stesso  ,   anche   parziale, prima del decorso di  tale  termine,  fa decadere il beneficio con il conseguente obbligo per il contribuente di restituire l'importo detratto, unitamente agli interessi legali.


La medesima previsione si applica anche agli investimenti in pmi innovative. In tal caso, l'investimento massimo detraibile non può  eccedere,  in ciascun periodo d'imposta, l'importo di euro 300.000  e  deve  essere, come per gli investimenti in start up innovative, conservato per almeno tre anni; anche in questo caso, l'eventuale cessione, anche  parziale, prima della scadenza del termine implica la decadenza del beneficio con la sua doverosa conseguente restituzione.
Il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle finanze fisseranno le modalità di attuazione  delle  suddette agevolazioni.


Aiuti al settore videogames: istituzione del fondo "First playable"


La legge di conversione, come anticipato, sostiene anche le imprese del settore dei videogames, istituendo presso il MISE un fondo denominato «First  Playable  Fund»,  con dotazione iniziale di 4 milioni di euro per l'anno 2020 che si occuperà di erogare contributi in favore delle imprese del settore dell’intrattenimento digitale nelle fasi di concezione  e  pre-produzione  dei  videogiochi,  necessarie  alla realizzazione di prototipi; si tratta di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo da  10.000  euro  a  200.000  euro  per
singolo prototipo.
I contributi erogati a valere sul Fondo  verranno assegnati dietro presentazione di una domanda da parte  delle imprese che rispettino i requisiti di ammissione. Potranno essere finanziate:

  1. prestazioni lavorative svolte dal personale dell'impresa nelle attivita' di realizzazione di prototipi;
  2. prestazioni    professionali    commissionate    a    liberi professionisti o ad altre imprese finalizzate alla  realizzazione  di prototipi;
  3. attrezzature   tecniche   (hardware)   acquistate   per   la realizzazione dei prototipi;
  4. licenze  di  software  acquistate  per  la  realizzazione  dei prototipi.

In tutti i casi, il  videogioco  deve  essere  destinato  alla distribuzione commerciale.
Sono ammesse ai contributi, le imprese che: 

  1. abbiano sede legale nello Spazio Economico Europeo;
  2. siano soggette a tassazione in Italia per effetto  della  loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una  sede  operativa  in Italia, cui sia riconducibile il prototipo di cui al comma 13;
  3. abbiano capitale  sociale  minimo  interamente  versato  e  un patrimonio netto non inferiori a diecimila  euro,  sia  nel  caso  di imprese costituite sotto forma di societa' di capitali, sia nel  caso
    di imprese individuali di produzione ovvero costituite sotto forma di societa' di persone;
  4. siano in possesso di classificazione ATECO 58.2 o 62.

L'impresa beneficiaria dovrà realizzare il  prototipo  di videogioco  entro  il  termine  di   18   mesi   dal   riconoscimento dell'ammissibilità della domanda da  parte  del Ministero dello sviluppo economico.


Modi e termini di presentazione delle  domande verranno stabiliti con decreto del MISE.

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