La legge 17 luglio 2020, n. 77 che ha convertito in legge il decreto legge del 19 maggio 2020, n. 34 prevede diverse misure dirette alle start up innovative e alle pmi innovative.
Per rafforzare gli interventi dedicati alle start up innovative, il decreto infatti incrementa le risorse già destinate a tali imprese; prevede risorse aggiuntive per l’anno 2020 pari a 200 milioni di euro da destinare al fondo di sostegno al venture capital; estende ad ulteriori 12 mesi il termine di permanenza delle start up innovative nella sezione speciale del registro imprese, prorogando, di conseguenza, di un anno anche i termini fissati, a pena di decadenza, dall'accesso a incentivi pubblici e per la revoca dei medesimi e stabilendo che siffatta proroga della permanenza nella sezione speciale del registro delle imprese non rileva ai fini della fruizione delle agevolazioni fiscali e contributive fissate dalla legislazione vigente; incentiva gli investimenti in start up innovative portando la detrazione dall’Irpef al 50 % della somma investita in start up innovative o pmi innovative.
La legge di conversione inoltre istituisce presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un Fondo dedicato all’industria dei videogames denominato «First Playable Fund», con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro per l'anno 2020; con tale fondo si intende sostenere la concezione e la pre-produzione dei videogiochi, fasi necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l'erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo.
Una nuova disposizione introdotta in sede di conversione del decreto Rilancio, l’art. 38 bis, viene dedicata poi alle imprese appartenenti al settore tessile, della moda e degli accessori, con particolare riferimento alle start up che investono nel design e nella creazione, nonchè che promuovono giovani talenti i quali, in tali settori, valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo; vengono infatti stanziate somme nella forma di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili, nel limite di 5 milioni di euro per l'anno 2020. In merito, si demanda ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione in esame, la definizione delle modalità di presentazione delle domande di erogazione dei contributi, dei criteri per la selezione delle stesse, delle spese ammissibili, delle modalità di erogazione dei contributi, di verifica, controllo e rendicontazione delle spese nonchè delle cause di decadenza e di revoca dei contributi concessi.
Infine, viene istituito un fondo per il trasferimento tecnologico con l’obiettivo di accelerare i processi di innovazione, rafforzando i legami e le sinergie con il sistema della tecnologia e della ricerca applicata. Per tale fondo, sono stanziati 500 milioni di euro per l'anno 2020, che saranno impiegati per promuovere iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all'utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative e alle PMI innovative.
Tali iniziative dovranno incentivare la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off e prevedere lo svolgimento, da parte del soggetto attuatore di attività di progettazione, coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l'offerta di soluzioni tecnologicamente avanzate, processi o prodotti innovativi, attività di rafforzamento delle strutture e diffusione dei risultati della ricerca, di consulenza tecnico-scientifica e formazione, nonchè attività di supporto alla crescita delle
start-up e PMI ad alto potenziale innovativo.
Per l'attuazione di tali interventi, il Ministero dello sviluppo economico si avvarrà dell'ENEA-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile, nell'ambito delle funzioni ad essa già attribuite in materia di trasferimento tecnologico, previa stipula di apposita convenzione.
Per tali scopi, l’ENEA viene autorizzata a costituire la fondazione di diritto privato, denominata «Fondazione Enea Tech», sottoposta alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico.
Il patrimonio della Fondazione potrà essere incrementato da apporti di soggetti pubblici e privati.
La Fondazione promuoverà investimenti finalizzati all'integrazione e alla convergenza delle iniziative di sostegno in materia di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico, favorendo la partecipazione anche finanziaria alle stesse da parte di imprese, fondi istituzionali o privati e di organismi e enti pubblici, inclusi quelli territoriali, nonche' attraverso l'utilizzo di risorse dell'Unione europea.
Di seguito, più in dettaglio le principali nuove misure previste dalla legge di conversione del decreto rilancio in favore delle start up e pmi innovative.
Più risorse per le start up innovative
Al fine di rafforzare gli interventi in favore delle start up innovative, l’art. 38 del decreto rilancio, come modificato dalla legge di conversione, stanzia ulteriori risorse pari a 100 milioni di euro per l'anno 2020, da destinare al rifinanziamento delle agevolazioni concesse nella forma del finanziamento agevolato.
Per sostenere le start up innovative, anche attraverso nuove azioni volte a facilitare l'incontro tra le stesse imprese e gli ecosistemi per l'innovazione, per l'anno 2020, inoltre 10 milioni di euro vengono concessi alle start up innovative quali agevolazioni nella forma di contributi a fondo perduto finalizzati ad acquistare servizi forniti da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.
Le predette agevolazioni sono concesse ai sensi del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato
sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis», secondo modalità e termini che verranno meglio definiti dal Ministero dello sviluppo economico.
Con l’intento di promuovere il settore dell'impresa innovativa nell'affrontare l'emergenza derivante dal COV1D-19 e la fase di rilancio, secondo il comma 2 bis, aggiunto all’art. 38 del decreto rilancio in sede di conversione in legge, fino al 5 per cento delle risorse stanziate dovrà essere diretto a sostenere iniziative:
- di comunicazione sul sistema italiano delle start-up, con specifica attenzione alle iniziative avviate al fine di fronteggiare l'emergenza derivante dal COVID-19 e a quelle finanziate con le suddette risorse messe a disposizione;
- di promozione e valorizzazione delle attività delle imprese innovative, delle start-up e del sistema innovativo, anche al fine di promuovere il raccordo tra imprese innovative e imprese
tradizionali; - di informazioni relative alle iniziative condotte in questo settore.
Aumento risorse fondo venture capital
Come già accennato, anche il Fondo di sostegno al venture capital viene rifinanziato con più 200 milioni di euro per l'anno 2020. Si tratta di risorse finalizzate a sostenere investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, nonché mediante l'erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili, o altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso dell'apporto effettuato, a beneficio esclusivo delle start-up innovative e delle PMI innovative. Sarà un decreto del Ministro dello Sviluppo economico che verrà adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, a fissare le modalità di attuazione di tali agevolazioni. La misura massima dei finanziamenti agevolati che ciascuna start-up innovativa e piccola e media impresa innovativa può ottenere è pari a quattro volte l'importo complessivo delle risorse raccolte dalla stessa, con il limite massimo di 1 milione di euro per singolo investimento.
Ai fini del rilascio delle garanzie del Fondo in favore delle start-up innovative e delle PMI innovative, una quota pari a 200 milioni di euro viene riservata a valere sulle risorse già assegnate al Fondo a cui accedono le predette imprese.
Incentivi agli investimenti in start up innovative e pmi innovative
Il comma 7 dell’art. 38 della legge di conversione, introduce un nuovo articolo, il 29 bis, al decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, secondo cui, l’investitore in start up innovativa, in alternativa a quanto previsto dall'articolo 29, può detrarre dall'IRPEF un importo pari al 50 per cento della somma investita nel capitale sociale di una o piu' start-up innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in start-up innovative.
Siffatta detrazione si applica ai soli investimenti in start-up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese al momento dell'investimento. La detrazione è concessa ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione europea del 18 dicembre 2013 sugli aiuti de minimis.
L'investimento massimo detraibile non può comunque eccedere, in ciascun periodo d'imposta, l'importo di euro 100.000 e deve essere mantenuto per almeno tre anni; l’investimento è incedibile, infatti l'eventuale cessione dello stesso , anche parziale, prima del decorso di tale termine, fa decadere il beneficio con il conseguente obbligo per il contribuente di restituire l'importo detratto, unitamente agli interessi legali.
La medesima previsione si applica anche agli investimenti in pmi innovative. In tal caso, l'investimento massimo detraibile non può eccedere, in ciascun periodo d'imposta, l'importo di euro 300.000 e deve essere, come per gli investimenti in start up innovative, conservato per almeno tre anni; anche in questo caso, l'eventuale cessione, anche parziale, prima della scadenza del termine implica la decadenza del beneficio con la sua doverosa conseguente restituzione.
Il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle finanze fisseranno le modalità di attuazione delle suddette agevolazioni.
Aiuti al settore videogames: istituzione del fondo "First playable"
La legge di conversione, come anticipato, sostiene anche le imprese del settore dei videogames, istituendo presso il MISE un fondo denominato «First Playable Fund», con dotazione iniziale di 4 milioni di euro per l'anno 2020 che si occuperà di erogare contributi in favore delle imprese del settore dell’intrattenimento digitale nelle fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi, necessarie alla realizzazione di prototipi; si tratta di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo da 10.000 euro a 200.000 euro per
singolo prototipo.
I contributi erogati a valere sul Fondo verranno assegnati dietro presentazione di una domanda da parte delle imprese che rispettino i requisiti di ammissione. Potranno essere finanziate:
- prestazioni lavorative svolte dal personale dell'impresa nelle attivita' di realizzazione di prototipi;
- prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti o ad altre imprese finalizzate alla realizzazione di prototipi;
- attrezzature tecniche (hardware) acquistate per la realizzazione dei prototipi;
- licenze di software acquistate per la realizzazione dei prototipi.
In tutti i casi, il videogioco deve essere destinato alla distribuzione commerciale.
Sono ammesse ai contributi, le imprese che:
- abbiano sede legale nello Spazio Economico Europeo;
- siano soggette a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una sede operativa in Italia, cui sia riconducibile il prototipo di cui al comma 13;
- abbiano capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori a diecimila euro, sia nel caso di imprese costituite sotto forma di societa' di capitali, sia nel caso
di imprese individuali di produzione ovvero costituite sotto forma di societa' di persone; - siano in possesso di classificazione ATECO 58.2 o 62.
L'impresa beneficiaria dovrà realizzare il prototipo di videogioco entro il termine di 18 mesi dal riconoscimento dell'ammissibilità della domanda da parte del Ministero dello sviluppo economico.
Modi e termini di presentazione delle domande verranno stabiliti con decreto del MISE.