L’iscritto ingegnere e architetto iscritto all’Ente di previdenza Inarcassa, eletto alla carica pubblica (vedi sotto) se sospende durante il mandato del tutto l’attività professionale pur mantenere intatta la copertura previdenziale anche se non ha più il reddito professionale. Le cariche pubbliche cui si rivolge lo statuto della Cassa sono quelle di:
- parlamentare;
- consigliere regionale;
- presidente delle province o sindaco dei comuni capoluoghi di provincia o con più di 50.000 abitanti.
Durante il mandato gli interessati devono in ogni caso pagare la contribuzione minima. Se questa contribuzione viene ritenuta non sufficiente ai fini di una dignitosa pensione, può l’interessato chiedere di versare di propria tasca il contributo calcolato sulla differenza tra reddito minimo e reddito effettivo conseguito prima della carica. In questo modo si versa in via volontaria:
- il contributo soggettivo, rapportato al 75% del reddito più elevato conseguito prima del mandato (rivalutato in base all’indice Istat) per l’aliquota contributiva in vigore per l’anno di riferimento (aliquota 14,5%);
- contributo integrativo, rapportato ad un volume di affari pari a quindici volte il contributo soggettivo complessivamente versato.
Chi è interessato può rivolgersi alla Cassa con apposita domanda scritta: riceverà il calcolo di quanto dovrà pagare.
Inarcassa ricorda che anche tale contribuzione volontaria è integralmente deducibile ai fini fiscali.