I ministeri vigilanti hanno approvato la delibera dell’Ente di previdenza dei periti industriali con la quale il contributo integrativo passa dal 2 al 5% nei confronti della pubblica Amministrazione, sulla base di una sentenza (n. 4062/2018) del Consiglio di Stato. In tal modo è stata eliminata una discriminazione, ai fini previdenziali, tra il professionista che lavori per la pubblica Amministrazione e quello che lavori per una committenza privata. Ricordiamo che il contributo soggettivo obbligatorio annuo a carico di ogni iscritto all’Ente è pari quest’anno al 18% del reddito professionale netto in qualsiasi forma prodotto, anche se prodotto in forma associata o di partecipazione in società, società di ingegneria e società tra professionisti, per la parte attribuita all’iscritto in forza di patti associativi o sociali, relativo all’anno e risultante dalla rispettiva dichiarazione dei redditi ai fini IRPEF.
In ogni caso chiunque può versare una maggiore aliquota contributiva non inferiore all’1%. L’aliquota contributiva complessiva, tra obbligatoria e opzionale, non deve superare il 26%.
L’opzione di versare il contributo soggettivo con la maggiorazione opzionale prescelta, è espressa ogni anno contestualmente alla dichiarazione annuale dei redditi.