Ammonta a 2.938 euro il totale dei contributi minimi dovuti nel 2019 dai veterinari liberi professionisti iscritti all’Ente di previdenza di categoria Enpav.
I contributi minimi aumentano annualmente in base al tasso di variazione Istat (per il 2019 pari allo 0,9%). Il contributo soggettivo aumenta annualmente anche dello 0,5% (fino all’aliquota massima del 22% che sarà raggiunta nel 2033).
Il contributo minimo soggettivo (valido per la pensione) è ora di 2.392,50 euro, mentre scende a 478,50 euro quello integrativo minimo. Ad essi si aggiunge il contributo di maternità pari a 67 euro per l’intero anno.
Il pensionato di invalidità versa il solo contributo soggettivo ridotto al 50%. I pensionati Enpav non sono più tenuti al pagamento dei contributi minimi dalla data del pensionamento.
Per i veterinari iscritti per la prima volta all’Albo, con un’età anagrafica inferiore ai 32 anni di età, è prevista un’agevolazione per i primi 4 anni di iscrizione (48 mesi):
- primo anno (12 mesi) di iscrizione: gratuito;
- secondo anno (ulteriori 12 mesi) di iscrizione: 33% del contributo soggettivo minimo;
- terzo e quarto anno di iscrizione (totale 24 mesi): 50% del contributo soggettivo minimo.
Il primo anno gratuito di iscrizione è utile ai fini del raggiungimento dell’anzianità contributiva necessaria alla maturazione del diritto alla pensione.
Il contributo minimo integrativo (478,50 euro nel 2019) è previsto nella misura del 2% e deve essere applicato:
- sul volume annuale di affari dichiarato ai fini dell’IVA;
- sui corrispettivi, pur se esenti da IVA, relativi alle prestazioni professionali;
- sui compensi percepiti nello svolgimento di attività attinente la professione veterinaria in regime di collaborazione, anche occasionale;
- sui corrispettivi e contributi, pur se esenti da IVA, relativi alle prestazioni e certificazioni rese dai veterinari dipendenti da Enti pubblici e privati o con essi convenzionati, oltre che nei casi di collaborazione coordinata e continuativa.
Il contributo viene chiesto a rimborso del cliente.
Per chiudere il discorso sui contributi Enpav è bene ricordare che è possibile pagare un contributo aggiuntivo modulare. È un contributo facoltativo da versare per un numero minimo di cinque anni, anche non consecutivi, ai fini di acquisire il diritto, in aggiunta alla pensione base retributiva ed unitamente a questa ultima, a una pensione aggiuntiva calcolata con il metodo contributivo con dei correttivi. Sono ammessi al versamento tutti gli iscritti attivi e i pensionati di invalidità ai quali mancano più di cinque anni dal raggiungimento del diritto alla pensione base.
Il contributo modulare annuo è pari ad una percentuale variabile (dal 2% al 14%) del reddito professionale prodotto nell’anno precedente e dichiarato nel Modello 1, ovvero del reddito convenzionale nel caso di reddito professionale pari a zero, negativo o inferiore al suddetto reddito convenzionale.
- Se il contributo modulare è di importo inferiore a 1.500 euro, il versamento deve avvenire in un’unica soluzione entro il 30 settembre dell’anno successivo alla presentazione del Modello 2.
- Se il contributo modulare è superiore o uguale a 1.500 euro vengono automaticamente emessi due bollettini Mav con scadenza 30 settembre e 30 novembre. I pagamenti facoltativi sono integralmente deducibili dalla denuncia dei redditi.