Anno 2019: l’INPS comunica i nuovi valori dei contributi per l’intero anno, contributi che aumentano rispetto a quelli dello scorso anno, in quanto c’è la variazione percentuale (pari all’1,1°%) dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Come al solito le quote orarie sono diverse a seconda del contratto di lavoro stipulato (anche a voce) con la colf e badante. Se il lavoro è a tempo indeterminato, nel senso che all’atto dell’assunzione non è stabilita una data di fine lavoro, i contributi 2019 sono inferiori rispetto che quelli che l’INPS chiede se invece il rapporto di lavoro è connotato da una scadenza finale. In questo ultimo caso occorre infatti pagare un’addizionale 1,40%. Addizionale che però si evita se la colf o badante è assunta per sostituire lavoratori assenti (esempio: durante le assenze per ferie estive, oppure per malattia o maternità, ecc.).
Se il contratto a termine viene trasformato a tempo indeterminato il datore di lavoro si vede restituire dall’INPS gli ultimi sei mesi di versamento del contributo addizionale. Stessa restituzione anche nel caso in cui il datore di lavoro riassuma il lavoratore entro sei mesi dalla scadenza del contratto a termine. In questa ipotesi c’è una riduzione del rimborso corrispondente ai mesi che intercorrono tra la scadenza e l’assunzione a tempo indeterminato.
In tabella sono indicati i contributi dovuti dal 1° gennaio 2019, misure che saranno applicate in sede di primo appuntamento contributivo dell’anno in corso, fissato al prossimo 10 aprile.
I contributi vanno dal valore più basso, pari a 1,04 euro a quello più alto, fissato in 2,10 euro. E come al solito il valore più basso riguarda i servizi più lunghi svolti da colf e badanti, quelli superiori a 24 ore settimanali. Mentre per quelli sotto le 25 ore i contributi sono più elevati e articolati su tre fasce in corrispondenza della misura della paga oraria giornaliera.
Ci sono anche altre due tabelle – qui non riportate – relative ai contributi INPS dovuti da datori di lavoro che non devono pagare la quota relativa alla cassa unica assegni familiari (Cuaf). Si tratta di casi in cui il rapporto di lavoro domestico intercorre fra coniugi (riconosciuto solo se il datore di lavoro è inabile con indennità di accompagnamento) o tra parenti e affini entro il terzo grado conviventi.
Si paga nei consueti quattro modi, che è bene comunque ricordare:
- con il bollettino cartaceo Mav ricevuto direttamente per posta dall’INPS, oppure telematicamente creato attraverso il sito INPS;
- pagando con carta di credito con il sistema on-line attraverso il sito INPS;
- utilizzando, anche qui con carta di credito, il call-center INPS (numero gratuito 803.164 solo con telefono fisso, numero a pagamento 06.164.164 solo da telefono cellulare);
- rivolgendosi al circuito “reti amiche” (non serve presentare il bollettino cartaceo) che attualmente, in base alle adesioni ricevute dall’INPS, è composto da: a) sportelli postali; b) tabaccherie che espongono il logo “servizi INPS”; c) sportelli bancari di Unicredit spa; d) sito internet del gruppo bancario Unicredit spa, se si è clienti titolari del servizio di banca on-line.
LA TABELLA DEI CONTRIBUTI INPS 2019 | ||
Retribuzione oraria | Importo orario del contributo | |
Rapporti a tempo indeterminato | Rapporti a tempo determinato | |
Fino a 8,06 euro | 1,42 (0,36) | 1,52 (0,36) |
Da 8,07 a 9,81 euro | 1,61 (0,40) | 1,72 (0,40) |
Da 9,82 euro in poi | 1,96 (0,49) | 2,10 (0,49) |
Orari di almeno 25 ore settimanali | 1,04 (0,26) | 1,11 (026) |
La quota tra parentesi è a carico della colf/badante. |