Nuovo adempimento burocratico per le aziende che versano i contributi all’INPS. Nel flusso UniEmens deve essere indicata ogni mese la mansione svolta dai dipendenti. Tutto ciò per individuare con celerità le attività lavorative cosiddette “gravose”, utili per l’accesso all’Ape sociale e al pensionamento anticipato per i lavoratori precoci.
Per tali lavoratori – iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla gestione separata – non trova applicazione, ai fini del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia e del requisito contributivo per l’accesso alla pensione anticipata, l’adeguamento alla speranza di vita stabilito per l’anno 2019. Vale a dire: la pensione di vecchiaia continua a essere presa a 66 anni + 7 mesi di età e la pensione anticipata con 42 anni + 10 mesi di contribuzione (per le donne è riconosciuto un anno in meno).
L’esclusione dall’adeguamento all’incremento della speranza di vita si applica ai lavoratori dipendenti:
- che svolgono da almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa le professioni, elencate dalla legge;
- che sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
A questo punto interviene l’INPS per chiarire la necessità di individuare le mansioni svolte dal lavoratore e rendere più agevole e veloce l’istruttoria per il riconoscimento dei requisiti che danno diritto ai benefici. Mezzo migliore per raggiungere questa finalità? Integrare il flusso UniEmens è con l’elemento “QualProf” già dal mese di febbraio 2019, con cui indicare la qualifica professionale Istat (CP2011) corrispondente alle mansioni realmente esercitate dal lavoratore nel mese.
In questo modo gli uffici sono in condizione di avere direttamente informazioni che attualmente sono richieste al datore di lavoro mediante l’attestazione di mansioni quando lo svolgimento delle medesime ingeneri effetti previdenziali sia di tipo contributivo sia pensionistico (sgravi, benefici, esodi massivi, ecc.).
Viene precisato che:
- il campo va mensilmente valorizzato pur in presenza di mansioni invariate nel tempo;
- se il lavoratore in modo permanente o anche occasionale è adibito nel corso del mese ad attività facenti capo a classificazioni diverse, si deve indicare il codice dell’attività prevalente;
- il campo deve essere valorizzato – con le mansioni che il lavoratore assente avrebbe svolto se fosse stato in servizio – in caso di mancata prestazione lavorativa per ferie, aspettativa o assenza che danno diritto alla copertura figurativa.