Dal prossimo mese di aprile i datori di lavoro avranno a disposizione un UniEmens “anticipato”, da compilare con le informazioni necessarie e sufficienti alla liquidazione di una pensione provvisoria, in attesa del flusso definitivo scaturente dall’elaborazione degli stipendi. Tale sistema consente di perfezionare i requisiti (ai fini del diritto) per la liquidazione di una pensione provvisoria nei 30 giorni successivi alla decorrenza del pensionamento.
La comunicazione riguarda solo gli ultimi due mesi del rapporto di lavoro del pensionando, e con essa gli uffici possono accreditare l’anzianità previdenziale, ma ciò vale ai soli fini del raggiungimento del diritto alla pensione, e non sostituisce la tradizionale trasmissione dei dati utili a completare la posizione contributiva dei dipendenti usando il flusso UniEmens “ordinario” da parte del datore di lavoro.
Ma, attenzione, l’uso del flusso anticipato non ha portata generale: l’acquisizione immediata delle informazioni viene richiesta dall’INPS unicamente nei casi in cui il periodo contributivo corrispondente agli ultimi due mesi di lavoro (ultimo e penultimo) costituisce condizione essenziale per il raggiungimento del requisito pensionistico, altrimenti non realizzato. Detto in altri termini l’invio del flusso anticipato viene richiesto al datore di lavoro nei casi in cui il requisito contributivo per la pensione anticipata o la pensione di vecchiaia venga maturato nei due mesi antecedenti la cessazione dal servizio. Tale flusso anticipato in ogni caso non sarà richiesto nei casi:
- di accesso al pensionamento al termine dell’assegno straordinario a carico dei Fondi di solidarietà;
- di prestazione di accompagnamento alla pensione (la cosiddetta isopensione);
- del part time agevolato.
La denuncia “anticipata”, oltre ai dati anagrafici del soggetto e della chiave (matricola azienda, competenza, codice fiscale lavoratore, qualifica, tipo contribuzione, tipo lavoratore), dovrà contenere necessariamente le coperture settimanali, la data di cessazione dal servizio e la relativa causale.
Gli uffici avranno cura di aggregare i dati relativi ai flussi anticipati in una registrazione separata rispetto al resto del montante, registrazione che non sarà resa visibile a chi in quei momenti voglia consultare il proprio estratto conto. Tutto ciò permetterà agli uffici di velocizzare l’iter di liquidazione della pensione, che in ogni caso in questa prima fase verrà pagata con il carattere di provvisorietà, in attesa che i dati trasmessi vengano “comprovati” dal successivo flusso telematico ordinario con tutti i dati retributivi e le informazioni di legge.
Dal punto di vista gestionale e operativo l’INPS chiarisce che le denunce anticipate possono essere trasmesse solo dal momento in cui si ha contezza e certezza delle coperture settimanali e comunque non oltre il quindicesimo giorno del mese successivo alla competenza del mese. Su questo punto l’INPS riporta un esempio relativo alla cessazione di un rapporto di lavoro nel mese di maggio 2019.
L’azienda può inviare la denuncia anticipata sia per il mese di aprile 2019 (penultimo mese di lavoro), sia per il mese maggio 2019 (ultimo mese di lavoro), secondo le seguenti tempistiche:
- entro il 15 maggio la denuncia di aprile;
- entro il 15 giugno la denuncia di maggio.
Ultimo chiarimento: nel caso in cui, entro tre mesi, al flusso anticipato non faccia seguito il flusso ordinario, il flusso anticipato verrà annullato.