Grande novità in tema di permessi giornalieri per “allattamento”: la Corte di cassazione stabilisce che il padre possa avere i permessi anche nel periodo in cui la madre è in congedo di maternità e riscuote la relativa indennità INPS. Questo quando l’uomo è un lavoratore dipendente e ma moglie un’autonoma (coltivatrice diretta, artigiana, commerciante).
Ricordiamo che ormai la legge riconosce agli uomini il diritto di chiedere e avere permessi sul lavoro per assistere il bambino appena nato. Tanto è vero che gli uomini possono chiedere i permessi sul lavoro anche se la moglie è casalinga. In più c’è ora anche un intervento della Cassazione come vedremo appresso.
Per capire bene è necessario inquadrare i diritti connessi ai permessi. Fino all’anno di vita del bambino i lavoratori hanno diritto a due ore di permesso al giorno per curare il bambino (in gergo tecnico si parla di allattamento). Il permesso scende a un’ora se l’orario di lavoro giornaliero è inferiore a sei ore e scende a due riposi di mezz’ora l’uno se c’è un asilo nido aziendale. Se poi il parto è gemellare le ore di permesso raddoppiano e in questo caso il papà può avere diritto a due ore in contemporanea con la mamma.
Durante i permessi la mamma si ha diritto alla normale retribuzione, anticipata in busta paga dal datore di lavoro e da questi richiesta a rimborso dell’INPS. Quali sono i casi in cui il permesso può essere riconosciuto al papà? Ovviamente il diritto principale resta sempre alla madre. Il padre interviene nei casi espressamente indicati dalla legge:
- decesso o grave malattia della mamma,
- affidamento del figlio al solo padre,
- la mamma lavoratrice rinuncia ai permessi per trasferire questo diritto al marito,
- la mamma è una lavoratrice autonoma o parasubordinata,
- la mamma è casalinga.
Ora la Cassazione amplia questa possibilità anche nei periodi in cui la mamma è a casa in congedo di maternità. Il caso riguarda quando il padre è lavoratore dipendente e la mamma lavoratrice autonoma. Ebbene, secondo i giudici si raddoppia il beneficio nel senso che:
- la mamma riceve indennità maternità,
- il papà ottiene i permessi giornalieri. In tutto nello stesso periodo. L’INPS aveva negato il diritto ma i supremi giudici sono stati di contrario avviso. Questo anche perché, contrariamente a quanto stabilito per le lavoratrici dipendenti, per le lavoratrici autonome il fatto di essere in congedo di maternità obbligatorio non esclude che le interessate possano riprendere l’attività lavorativa.