La Legge di bilancio 2022 ha destinato ulteriori 100 milioni di euro per ciascun anno, dal 2022 fino al 2035, al Fondo per la salvaguardia delle imprese, al fine di proteggere le imprese in difficoltà, assicurandone la prosecuzione dell’attività e garantendone i livelli occupazionali.
Si tratta del fondo che l’articolo 43 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, aveva inizialmente dotato di 300 milioni di euro, misura poi rifinanziata dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021) con una dotazione di 250 milioni di euro per il 2021 e oggi con 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2035.
Cosa prevede la misura e chi può beneficiarne
Il Fondo per la salvaguardia delle imprese prevede l’acquisizione di partecipazioni di minoranza, nel capitale di rischio di imprese che si trovano in difficoltà economico-finanziaria, le quali presentano un progetto di ristrutturazione finalizzato al sostegno della continuità dell’attività aziendale e della tutela dei livelli occupazionali e finanzia programmi di ristrutturazione eventualmente anche mediante il trasferimento dell’impresa.
Obiettivo della misura è anche quello di attivare capitali privati/pubblici a sostegno dell’attuazione dei piani di ristrutturazione delle imprese in difficoltà e realizzare una partnership tra la proprietà/management ed INVITALIA, tesa alla creazione di catene di valore per tutti gli azionisti, con un piano di ristrutturazione condiviso.
Al suddetto fondo possono accedere:
- imprese che hanno avviato un confronto presso la struttura per la crisi d’impresa del Ministero dello sviluppo economico;
- imprese in difficoltà economico finanziaria: in base agli orientamenti comunitari (paragrafo 2.2 della Comunicazione 2014/C 249/01) oppure che prevedono flussi di cassa inadeguati ...