La Legge di Bilancio 2021 varata pochi giorni fa non ha potuto non tenere conto degli effetti economici e finanziari derivanti dalla pandemia ancora in corso. Nel corso del 2020 il legislatore ha cercato di sostenere il sistema impresa tramite due linee di intervento: da una parte un’iniezione di liquidita (vedi norme Dl Liquidita 23/2020 e contributo a fondo perduto) e dall’altra l’ampliamento della platea dei crediti d’imposta e dei bonus, utili strumenti da utilizzare per il pagamento di imposte in compensazione; questi ultimi strumenti sono aiuti finanziari indiretti, in quanto il sostenere una spesa (leggi “investire”) genera un diritto a maturare un bonus/credito, da utilizzare in compensazione ed anche, il più delle volte, da cedere a soggetti terzi.
In questo panorama il legislatore ha pensato ad un pacchetto di interventi dedicato proprio alle imprese, pacchetto inserito ai commi 1051-1067 della Legge di Bilancio 2021.
Viene di fatto prolungato il piano degli investimenti in beni strumentali Transizione 4.0 con una sorta di sovrapposizione di 6 mesi (fino al 30 giugno 2021) su quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2020 ( credito in beni strumentali nuovi dalla legge di bilancio 2020 - articolo 1, commi 184-197, legge 160/2019). La sovrapposizione tra le due norme (tra la fine del 2020 ed il 2021) richiederà sicuramente un intervento normativo per comprendere la corretta gestione del costi sostenuti e l'eventuale suddivisione degli stessi tra le due agevolazioni. Per intanto il Mise con avvertenza pubblicata sul sito il 29 dicembre 2020 scorso ha chiarito che è in corso di predisposizione l’apposito decreto direttoriale per l’indicazione del contenuto, delle modalità e della data, nel corso del 2021, a partire dalla quale le imprese potranno effettuare l’invio della comunicazione delle spese sostenute nell'ambito del “Piano nazionale Transizione 4.0”,e che tale "comunicazione è funzionale esclusivamente ...