Si parla di dichiarazione dei redditi tardiva nel caso in cui essa venga presentata oltre la scadenza prevista. Se da questa data trascorrono più di novanta giorni, invece, si ha a che fare con una omessa dichiarazione dei redditi; rimediando entro questo lasso di tempo si effettua il c.d. ravvedimento operoso, che comporta semplicemente il pagamento delle sanzioni in misura ridotta.
Premessa
La presentazione della dichiarazione dei redditi è un adempimento a cui sono chiamati ogni anno i contribuenti. L’obiettivo è quello di indicare volontariamente i redditi percepiti nel periodo di imposta e determinare la relativa tassazione.
In generale, sono sempre obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi.
- i contribuenti che hanno conseguito redditi nell’anno oggetto di dichiarazione e non rientrano nei casi di esonero e
- i contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. Si fa riferimento ai soggetti titolari di Partita IVA. Costoro sono sempre obbligati alla dichiarazione annuale. Anche nel caso in cui non abbiano conseguito alcun reddito (v. art. 1 D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600).
La dichiarazione può essere omessa o tardiva, a cui consegue l’applicazione delle relative sanzioni, eventualmente ridotte per ravvedimento operoso.
Le modifiche del Decreto Crescita alla disciplina della presentazione della dichiarazione dei redditi
L’art. 2 del D.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, contenente la rubrica “Termine per la presentazione della dichiarazione in materia di imposte sui redditi e di IRAP”, dispone ai primi tre commi che le persone fisiche e le società semplici e di persone o le associazioni (ex art. 6 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600), presentano la dichiarazione secondo le disposizioni di cui all'art. 3, per il tramite di una banca o di ...