Il Decreto trae la sua fonte dai lavori del “Tavolo sulle valutazioni dell’impatto sociale presso il ministero del Welfare”, presieduto dal prof. Stefano Zamagni, con l’obiettivo di identificare le linee guida della VIS – Valutazione di Impatto sociale.
Il tema della valutazione dell’impatto sociale ha visto in questi anni lo svolgimento di numerose ricerche e la definizione di diversi modelli, in quanto le diverse realtà delle organizzazioni non profit in generale e delle imprese sociali in particolare non consentono di definire un unico modello standardizzato per tutte le realtà. I diversi contributi teorici, discussi in Convegni di studio, fra cui vanno segnalate le Giornate di Bertinoro dell’Economia Civile (www.legiornatedibertinoro.it) hanno sempre sottolineato che misure quali il valore aggiunto perdano, per esempio, di significatività quando le transazioni delle realtà non profit non avvengano a prezzi di mercato o non esistano proprio mercati per i servizi offerti da questa tipologia di organizzazioni. Alcuni contributi hanno selezionato più dimensioni imprescindibili per osservare, misurare e valutare il valore aggiunto e l’impatto generato dalle imprese sociali: sostenibilità economica, democrazia e inclusività della governance, partecipazione dei lavoratori, resilienza occupazionale, relazioni con la comunità e il territorio, conseguenze sulle politiche pubbliche e promozione dell’imprenditorialità. A partire da queste sette dimensioni è possibile definire specifici modelli di indicatori utili a definire una metrica dell’impatto.
Tab. n. 1 - Esempi di outcome per tipologie di settori di intervento
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