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Norme più severe per le locazioni turistiche: via a codici identificativi e incrocio di dati

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Norme più severe per le locazioni turistiche: via a codici identificativi e incrocio di dati

lunedì, 22 luglio 2019

Il Decreto Crescita all’art. 13 quater impone non solo lo scambio di informazioni tra: portali di intermediazione online, Agenzia delle Entrate, Comuni e Ministero dell’interno, ma anche la creazione di una banca dati in cui dovranno confluire tutte le strutture ricettive operanti in Italia e gli immobili destinati ad uso turistico

Scritto da: Spedicato Annalisa

Si stringe la morsa nel settore turistico e, con le novità introdotte dal Decreto Crescita, l’era del selvaggio west nelle locazioni brevi potrebbe volgere al termine.  Già il DL n. 50/2017, come modificato dalla legge di conversione 21 giugno 2017, n. 96, all’art. 4 era intervenuto a regolare le locazioni brevi da un punto di vista fiscale, non solo fornendone una definizione a livello fiscale, ma estendendo il regime della cedolare secca ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve e imponendo ai portali e alle agenzie che operano come intermediari nella stipula dei contratti di locazione breve, di trasmettere i dati relativi ai contratti conclusi per loro tramite, all’Agenzia delle Entrate.


Oggi, con il decreto crescita, le informazioni trasmesse all’Amministrazione Finanziaria dai portali di intermediazione immobiliare e dalle agenzie immobiliari, in virtù dell’obbligo previsto dal citato articolo 4 del Decreto Legge n. 50/2017, saranno incrociati con quelli che, in forma aggregata e anonima, vengono comunicati per fini di pubblica sicurezza al Ministero dell’Interno dai gestori di strutture ricettive e dai proprietari di immobili. La finalità è connessa alla valutazione del rischio riferito alla correttezza degli adempimenti fiscali.

 

Ma questa non è l’unica novità introdotta in materia dal decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 in sede di conversione.
Infatti, la disposizione di cui all’art. 13 quater, che aggiunge un ulteriore periodo all’art. 4 comma 5 bis del menzionato D.L. n. 50, prevede che le informazioni ricevute dal Ministero dell’Interno vengano comunicate altresì ai Comuni che applicano l’imposta o il contributo di soggiorno.
Con tale condivisione di informazioni, il legislatore si propone l’obiettivo di contrastare forme irregolari di offerta turistica in ambito fiscale e recuperare il gettito anche in tale settore.

Il Decreto Crescita, con l’intento di perfezionare l’offerta ...

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