La blockchain, tecnologia basata sui registri distribuiti, è stata inizialmente ideata per gestire le transazioni finanziarie in bitcoin, via via però si è compreso che tale tecnologia poteva essere utilizzata in qualsiasi tipo di transazione o comunque qualsiasi accordo e quindi dal progetto iniziale del suo creatore, il misterioso Satoshi Nakamoto, il campo di applicazione della blockchain si è esteso fino a ricomprendere i settori assicurativo, bancario, la filiera dei prodotti, la condivisione di informazioni nel settore pubblico e molti altri settori.
Assicurazioni, imprese e istituti di credito hanno, ad esempio, capito che facendo leva sull’idea centrale dei registri distribuiti di natura pubblica potevano creare una blockchain alternativa, privata o con permessi, in cui il validatore, ovvero il soggetto che autorizza la creazione del nodo e valida la transazione è membro di un consorzio o comunque è un’entità centrale che autorizza le operazioni e concede i permessi nel contesto della blockchain; sebbene questa modalità alternativa di intendere la blockchain, secondo i puristi, ne snatura i principi democratici fondativi, in base ai quali nella catena di blocchi non esiste un’autorità centrale.
Negli ultimi anni, le blockchain si sono quindi evolute e hanno assunto caratteristiche diverse a seconda della loro struttura e configurazione. Il contenuto memorizzato sui blocchi della blockchain e le attività svolte dai partecipanti possono essere governati con riferimento al modo in cui la blockchain viene organizzata, all’obiettivo che la stessa deve raggiungere o al bisogno da soddisfare. In generale, le blockchain possono avere natura pubblica o privata, sebbene nella blockchain privata vi sia anche una sottocategoria, quella della blockchain permissioned parzialmente decentralizzata, che via via ha preso piede.
Blockchain permissionless
La blockchain pubblica (o permissionless) è la blockchain pura ...