L’oggetto
Con la Risposta ad interpello del 25 ottobre 2018, n. 53, l’Agenzia delle Entrate ha affrontato un caso di certificazione attraverso corrispettivi telematici di cui all’art. 2, comma 1, del D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 127.
Trattasi, in particolare, di società che svolge attività di vendita al dettaglio tramite incaricati “porta a porta” e che ha una struttura composta da varie filiali commerciali distribuite su tutto il territorio nazionale, ognuna delle quali si avvale di più venditori impegnati nelle vendite a domicilio nel relativo territorio e ciascuna avente un numero di Repertorio Economico Amministrativo (REA) alla Camera di Commercio locale.
Ogni venditore, dotato di automezzo, è responsabile della giacenza delle merci, consegnate loro in conto vendita, che restano di proprietà della società istante. Le vendite vengono certificate attraverso un terminale (computer portatile e pos), che ogni venditore utilizza per l’emissione della fattura e per l’incasso della moneta elettronica; mentre l’incasso, relativo alle vendite effettuate per contante, viene depositato presso il Banco Posta entro il giorno lavorativo successivo.
La normativa
L’art. 9, comma 1, lettera d), della legge 11 marzo 2014, n. 23, ha conferito delega al Governo ad incentivare, mediante la riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, l'utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi nonché di adeguati meccanismi di riscontro tra la documentazione in materia di imposta sul valore aggiunto e le transazioni effettuate, potenziando i relativi sistemi di tracciabilità dei pagamenti.
In attuazione della predetta disposizione, il Governo ha emanato il D.Lgs. n. 127 del 2015 - Trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici, al cui art. 2, rubricato “Trasmissione telematica dei dati dei ...