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Soci e amministratori della società: quali contributi devono esser versati all'INPS?

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Fisco

Soci e amministratori della società: quali contributi devono esser versati all'INPS?

venerdì, 07 settembre 2018

Il socio lavoratore che esercita in modo personale, continuativo e prevalente l’attività prevista dall’oggetto sociale, è tenuto al versamento dei contributi Inps a prescindere dalla qualifica di amministratore della società. Analizziamo la contribuzione Inps dei soci (amministratori e non) di una srl, ipotesi in cui si può ricadere in una doppia contribuzione.

Scritto da: Dimitri Simone

Secondo costante orientamento dell’Inps, il socio che svolge contemporaneamente l’attività di socio lavoratore e di amministratore di una società a responsabilità limitata è tenuto alla duplice iscrizione alla Gestione Separata Inps (per la qualifica di amministratore) e alla Gestione Commercianti o Artigiani (per la veste di socio lavoratore).

Socio amministratore

Il socio che svolge anche l’incarico di amministratore della società e riceve un emolumento per l’attività svolta deve porsi il problema dell’assoggettamento a contribuzione dei compensi percepiti.

Sono tenuti all’iscrizione alla Gestione Separata Inps (art. 2, comma 26, L. 08/08/1995, n. 335), finalizzata all’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti:

  • i soggetti che esercitano, per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo di cui all’art. 53, co. 1, Tuir, non iscritti ad altre casse di previdenza di categoria;
  • i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’art. 50 Tuir e gli incaricati di vendita a domicilio.

Pertanto, anche il socio amministratore della società è tenuto ad iscriversi alla Gestione Separata Inps qualora: 

  • i compensi percepiti siano attratti nell’ambito del reddito di lavoro autonomo (art. 53 del Tuir) non di tipo professionale, ossia senza obbligo di versare i contributi ad una specifica cassa di appartenenza (come potrebbe avvenire nel caso, ad esempio, dell’amministratore che svolge anche la professione di commercialista); 
  • l’emolumento percepito sottenda un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, ossia lo stesso percepisce compensi assimilati ai redditi di lavoro dipendente (art. 50 del Tuir).

L’ammontare totale della contribuzione dovuta è commisurato al compenso percepito, secondo il principio di cassa e nei limiti dei massimali stabiliti dall’Inps (per l’anno 2018 il massimale di reddito previsto dall’articolo 2, comma 18, della legge 335/1995, è pari a 101.427,00 euro).

In caso di collaborazioni coordinate e continuative e figure assimilate, il contributo è ...

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