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Impresa familiare: calcolo dei contributi previdenziali per il titolare e i collaboratori

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Lavoro

Impresa familiare: calcolo dei contributi previdenziali per il titolare e i collaboratori

martedì, 24 luglio 2018

Il titolare dell’impresa familiare è tenuto al versamento dei contributi previdenziali dovuti per sé stesso e per i propri collaboratori, salvo diritto di rivalsa; tali contributi devono essere calcolati tenendo conto della quota di reddito dichiarata ai fini fiscali da ciascun partecipante.

Scritto da: Dimitri Simone

L’impresa familiare è un’impresa individuale nella quale partecipano, prestando con continuità la propria attività lavorativa, il coniuge, i parenti entro il 3° grado, gli affini entro il 2° grado (suocera, figliastro, cognato); tali relazioni di parentela vanno verificate rispetto al titolare.

Ai sensi dell’art. 230-bis del Codice Civile, il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell'impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell'impresa familiare ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.

Solamente il titolare deve tenere le scritture contabili e su di lui ricadono le responsabilità civili, penali e tributarie derivanti dalla loro omessa o irregolare tenuta. L’impresa individuale è commerciale e, pertanto, svolge le attività produttive di reddito di impresa di cui all’art. 55 del Tuir. Il reddito dell’impresa familiare deve essere imputato almeno per il 51% al titolare e al massimo per il 49% complessivo ai familiari. Le percentuali variano in base alla quantità e alla qualità del lavoro prestato dai familiari e dal loro numero, sono determinate a consuntivo e possono variare nei vari periodi di imposta. Discorso a parte invece per le perdite, che restano tutte a carico del titolare, visto che l’art. 5 del Tuir prevede unicamente la partecipazione agli utili dei familiari. Infatti, ai sensi dell’art. 5, co. 4 del Tuir i redditi delle imprese familiari, limitatamente al 49% dell'ammontare risultante dalla dichiarazione dei redditi dell'imprenditore, sono imputati a ciascun familiare, che abbia prestato in modo continuativo e prevalente la sua attività di lavoro nell'impresa, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili. I familiari partecipanti all'impresa devono risultare nominativamente, con l'indicazione del rapporto di parentela o di affinità con l'imprenditore, ...

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