Come già anticipato in dei precedenti interventi, il revisore durante la fase “preliminare” di analisi del sistema di controllo interno e quindi di pianificazione del lavoro di revisione, eseguirà dei test procedurali (cosiddetti anche di conformità) circa le transazioni generate dal ciclo delle immobilizzazioni (immateriali, materiali e finanziarie), con l’obiettivo primario di confermare la corretta e costante applicazione delle procedure inerenti nel periodo in esame e testarne dunque l’affidabilità (vedi libro cespiti ad esempio).
Quindi tutte le attività di analisi del sistema di controllo interno – rilevazione e valutazione dei cicli immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie – serviranno al revisore per “tarare la quantità” di lavoro di revisione vero e proprio ovvero di validità (le famose spunte …).
Ad esempio se dall’analisi del sistema di controllo interno emerge che:
- i controlli non sono pertinenti con gli obiettivi di controllo;
- i controlli sono stati giudicati inefficaci;
- è inefficiente valutare l’efficacia dei controlli,
allora il revisore seguirà una strategia di sostanza (validità), ovvero non farà alcun affidamento sul sistema di controllo interno e cercherà di revisionare direttamente i relativi documenti e i conti di bilancio.
Laddove invece dall’analisi del sistema di controllo interno dovesse emergere che:
- i controlli sono pertinenti con gli obiettivi di controllo;
- i controlli sono stati giudicati efficaci;
- è efficiente valutare l’efficacia dei controlli,
allora, il revisore potrà seguire una strategia di affidabilità (conformità), ovvero farà affidamento sul sistema di controllo interno; questo significherà che il revisore dovrà comprendere più in profondità il sistema di controllo interno.
A seguire vengono riportati gli ...