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Il contratto di lavoro subordinato previsto nel CCNL lavoro domestico

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Il contratto di lavoro subordinato previsto nel CCNL lavoro domestico

martedì, 10 aprile 2018
Analizziamo le specificità del contratto di lavoro subordinato previsto nel CCNL lavoro domestico, con particolare riferimento alla possibilità di licenziamento ad nutum.
Scritto da: De Luca Massimo
Come in ogni norma in materia di diritto del lavoro e non, che riguardino direttamente o indirettamente i datori di lavoro o i redditi da lavoro, il legislatore non manca occasione per collocare il datore di lavoro domestico tra le “eccezioni”, rendendo il lavoro domestico, una tipologia unica e distinta nella sua disciplina. Anche nella contrattualistica il lavoro domestico, pur seguendo le indicazioni generali della normativa nazionale vigente, si differenzia con l’istituto del licenziamento ad nutum, ossia, la possibilità per il datore di lavoro di licenziare il lavoratore senza fornire alcuna motivazione per giusta causa o giustificato motivo, ma semplicemente con il vincolo del preavviso.

Il licenziamento senza alcun obbligo di motivazione per i lavoratori domestici si evince dalla stessa legge regolatrice, la n. 339/1958. La ragione di ciò discende direttamente dalla natura del rapporto atteso che il datore di lavoro domestico non può, in modo assoluto, essere equiparato all’imprenditore, poiché è un semplice privato che contrattualizza un privato, e pertanto non valgono le garanzie previste dalla legge n. 604/1966, dall’art. 18 Statuto dei lavoratori e dall’ultima riforma del cosiddetto Jobs act.

Procediamo con ordine e analizziamo il contratto di lavoro subordinato per il lavoratore domestico così come indicato negli artt. 4, 5, 6, 7, 8 e 39 del Contratto collettivo nazionale sulla disciplina del lavoro domestico, consapevoli che abbiamo altri strumenti contrattuali per il settore, quali il libretto famiglia o la somministrazione, ma che non affronteremo in questo scritto.

L’analisi del CCNL



L’art. 5 del Contratto collettivo non lascia margini d’interpretazione. Anche nel lavoro domestico dove il rapporto di lavoro è tra privati, l’assunzione del lavoratore avviene ai sensi di legge.

Infatti, il Contratto collettivo ricorda ai datori di lavoro che, seppur considerati “atipici”, non è più permesso come una volta avvalersi del lavoro di un domestico senza dichiarare l’inizio del rapporto ...
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