Una prima questione: la frammentazione delle parti e la rappresentatività
L’accordo è firmato da una ventina di associazioni datoriali e da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. In questo caso appare palese come la frammentazione non riguardi parte sindacale ma le rappresentanze delle imprese.
Ma soprattutto conta chi non ha firmato l’intesa: le associazioni delle cooperative. E questo significa che una delle questioni fondamentali del nostro mercato del lavoro, il cd. dumping contrattuale, rimane, a maggior ragione in un settore come questo, il primo dei problemi. Non a caso, alcune segreterie sindacali, nelle loro dichiarazioni ufficiali, pur molto soddisfatti del lavoro fatto, dichiarano: “… in particolare negli appalti della logistica, il contratto e le misure trovate marciano parallele al lavoro in corso al Ministero dello Sviluppo Economico per contrastare le forme di caporalato nel settore ed avviare controlli ed ispezioni per il rispetto della legge e delle condizioni di lavoro, previste appunto dal contratto rinnovato”, ed ancora “ … nonostante numerosi confronti le Centrali Cooperative, pur avendo partecipato alle prime tre giornate del tavolo, non hanno firmato l’ipotesi di accordo ed auspichiamo che rivedano la loro posizione, perché questo settore ha particolarmente bisogno di tenere unita tutta la filiera della logistica”.
In un comunicato sindacale unitario di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, datato 13 dicembre 2017, i sindacati preannunciano azioni di mobilitazione, chiedendo la partecipazione di tutti i lavoratori delle cooperative del ...